Vitamina C (acido ascorbico): sue carenze e scorbuto

La vitamina C, o acido ascorbico, è una sostanza che l'uomo non può sintetizzare per via endogena, per cui deve assumerla con gli alimenti. La vitamina C è contenuta in latte, prodotti animali (fegato, pesce) ed è abbondante in diversi tipi di frutta (kiwi, fragole), verdura (lattuga, rucola, broccoli, pomodori) ed agrumi (limone, mandarino, arancia).

Tutte le diete riescono a fornire adeguati livelli di vitamina C, per cui le sue carenze si verificano solo in quelle decisamente povere, che si manifestano clinicamente sotto forma di scorbuto, ovvero uno stato patologico caratterizzato da alterazioni ossee nei bambini in fase di crescita, emorragie e difetti di guarigione delle ferite sia negli adulti che nei bambini. Lo scorbuto non è un problema diffuso, ma compare come difetto secondario negli anziani, negli alcolisti e tutti quei gruppi che hanno abitudini alimentari inadeguate e scorrette. Lo scorbuto compare occasionalmente in pazienti sottoposti a dialisi peritoneale ed emodialisi.

Le funzioni dell'acido ascorbico sono rivolte sulle reazioni di idrossilazione ed amidazione, ma quella maggiormente conosciuta è l'attivazione degli enzimi prolil idrossilasi e lisil idrossilasi, che catalizzano l'idrossilazione del procollagene. Le molecole di procollagene erroneamente idrossilate, non essendo correttamente configurate in forma elicoidale, non sono nemmeno in grado di stabilire dei legami crociati, per cui vengono secrete poco e male dai fibroblasti, non sono resistenti alla trazione meccanica e sono più suscettibili all'idrolisi ed alla degradazione enzimatica.
Il collagene ad elevato contenuto di idrossiprolina è particolarmente alterato, specie nei vasi sanguigni, e ciò spiega la predisposizione alle emorragie tipiche dello scorbuto.
Inoltre, una carenza di vitamina C potrebbe essere responsabile di una riduzione della velocità di sintesi delle catene polipeptidiche del pro-collagene, indipendentemente da un difetto dell'idrossilazione della prolina.
La vitamina C ha anche proprietà antiossidanti, neutralizzando i radicali liberi presenti nella fase acquosa intracellulare e può agire indirettamente rigenerando la forma antiossidante della vitamina E, il che fa intuire che entrambe le vitamine agiscono di concerto.

Morfologia dello scorbuto
Lo scorbuto contratto da un bambino in fase di crescita è più devastante di quello contratto da un adulto. Emorragie, porpora ed ecchimosi compaiono sulla cute e sulla mucosa gengivale, in quanto il difetto nella sintesi di collagene comporta una scarsa resistenza delle pareti dei capillari e delle venule.
L'adesione lassa del periostio all'osso determina estesi ematomi sottoperiostali ed emorragia nello spazio articolare a causa di traumi anche minimi. Emorragie retrobulbari, subaracnoidee ed intracerebrali possono essere letali.
Nei lattanti e nei bambini possono comparire delle alterazioni scheletriche. La palizzata di cellule cartilaginee si forma normalmente e si calcifica, ma vi è un'insufficiente produzione di matrice osteoide da parte degli osteoblasti. Il riassorbimento della matrice cartilaginea quindi o si arresta o non avviene, per cui c'è una iperproduzione di cartilagine.
Le sollecitazioni meccaniche determinate sulle ossa dal peso e dall'azione dei muscoli, provocano curvatura degli arti inferiori, una depressione anomala dello sterno, e la proiezione verso l'esterno delle estremità delle coste.
Nell'adulto la situazione è simile, ma non si verificano le deformazioni ossee.
Nelle forme gravi di scorbuto sono presenti tumefazioni gengivali, emorragie ed infezioni batteriche periodontali secondarie.
Compare anche un'eruzione cutanea perifollicolare di tupo papulare ipercheratosica, che può essere circondata da un alone emorragico.
La guarigione delle ferite e la limitazione di infezioni focali sono alterate a causa dell'alterata sintesi del collagene.


Bibliografia: Le basi patologiche delle malattie, Robbins e Cotran

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