Il dagherrotipo è stato il primo approccio commerciale alla fotografia, sviluppato da Louis Daguerre e Joseph Niépce nel 1839. L'immagine è un diretto positivo "impressionato" su una lastra di rame placcata in argento, ed è piuttosto instabile, dato che può essere rimossa semplicemente passandoci sopra un dito; inoltre, per poter apprezzare l'immagine sulla lastra, è necessario inclinarla per poter riflettere la luce correttamente; basti pensare che in base all'angolo della visuale è possibile osservare l'immagine sia in positivo che in negativo.
Il primissimo dagherrotipo è stato realizzato con lenti Chevalier su di una piastra di argento ioduro fotosensibilizzata mediante vapori di iodio. Questo approccio comportava tempi piuttosto lunghi per la formazione delle immagini sulla lastra, rendendo molto scomoda la cattura di ritratti e pose, al contrario dei paesaggi.
Ben presto la tecnica è stata migliorata, utilizzando lastre fotosensibilizzate con altri alogenuri di argento (come il bromuro ed il cloruro d'argento), e lenti Petzval, decisamente più rapide delle Chevalier. Una volta ottenuto, un dagherrotipo veniva conservato in una teca di vetro per evitare che il contatto con l'aria ossidasse l'immagine e producesse degli artefatti.
Procedimento
Il procedimento per ottenere il dagherrotipo è piuttosto lungo, ed inizia con la preparazione della lastra di rame su cui veniva applicata elettroliticamente uno strato di argento, fotosensibilizzato mediante vapori di iodio. L'esposizione per la cattura dell'immagine doveva essere effettuata in un periodo compreso tra i 10 e 15 minuti, ed entro un'ora dalla preparazione della lastra.
Il procedimento per ottenere il dagherrotipo è piuttosto lungo, ed inizia con la preparazione della lastra di rame su cui veniva applicata elettroliticamente uno strato di argento, fotosensibilizzato mediante vapori di iodio. L'esposizione per la cattura dell'immagine doveva essere effettuata in un periodo compreso tra i 10 e 15 minuti, ed entro un'ora dalla preparazione della lastra.
Lo sviluppo dell'immagine era ottenuto mediante vapori di mercurio a 60° C, che si fissavano meglio sui punti della lastra maggiormente esposti alla luce (da cui l'immagine in bianco e nero). L'ultimo passaggio era quello di lavare via dalla lastra gli ultimi residui di ioduro d'argento, mediante una soluzione di tiosolfato di sodio.
Quanto vale un dagherrotipo oggi
Il valore di un dagherrotipo è variabile, e dipende fortemente dalle dimensioni, dal soggetto raffigurato e dal grado di conservazione. I più economici vengono stimati valere tra i 20 e 100 dollari americani, sono quelli più danneggiati e che non forniscono una documentazione sul soggetto raffigurato. La valutazione sale fortemente per dagherrotipi raffiguranti eventi di rilevanza storica o personaggi famosi del calibrio di Edgar Allan Poe, i cui dagherrotipi possono valere mediamente 50.000 dollari americani.
Qui di seguito trovate un video esplicativo. Buona visione.
Il valore di un dagherrotipo è variabile, e dipende fortemente dalle dimensioni, dal soggetto raffigurato e dal grado di conservazione. I più economici vengono stimati valere tra i 20 e 100 dollari americani, sono quelli più danneggiati e che non forniscono una documentazione sul soggetto raffigurato. La valutazione sale fortemente per dagherrotipi raffiguranti eventi di rilevanza storica o personaggi famosi del calibrio di Edgar Allan Poe, i cui dagherrotipi possono valere mediamente 50.000 dollari americani.
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