La scoliosi è la deviazione laterale, per lo più a carico del tratto toracico o lombare, della colonna vertebrale. A dispetto di quello che si potrebbe pensare valutando la deviazione laterale, la scoliosi è dovuta anche alla rotazione dei corpi vertebrali, accompagnata sia alla deformazione dei dischi intervetebrali che ad accorciamenti muscolo-legamentosi nel distretto anatomico di riferimento. E' bene tener presente che in caso di mancata rotazione delle vertebre si parla semplicemente di atteggiamento scoliotico (paramorfismo).
Le cause della scoliosi sono diverse, senza dubbio intervengono fattori esterni quali i difetti posturali (il peso nello zaino viene mal distribuito, oppure ci si siede in maniera inadeguata all'allineamento della colonna vertebrale), ma nella maggior parte dei casi la scoliosi è idiopatica, ovvero priva di una causa certificata apparente. Sono inferiori, ma comunque abbastanza rappresentati, i casi di scoliosi congenite derivanti da difetti dello sviluppo del feto o anche determinati da traumi meccanici, cause neuromuscolari e collagenopatiche.
Le donne sono colpite maggiormente rispetto agli uomini, con un rapporto di 7:1, molto probabilmente a causa di uno sviluppo muscolo-scheletrico minore rispetto alla controparte maschile.
In base alla localizzazione anatomica la scoliosi può essere suddivisa in cervicale, toracica e lombare; queste forme possono combinarsi a vario grado tra loro, portando a scoliosi doppie. La varietà più frequente è la toracica (o dorsale), che può anche compromettere la capacità respiratoria in quanto riduce l'espansione del polmone nella parte ristretta del torace; talora ostacola anche l'attività del cuore.
La scoliosi generalmente è del tutto asintomatica, per cui per poterla rilevare è necessario ricorrere ad esami obiettivi del rachide condotte in ortostatismo (ovvero in posizione eretta), valutando se compaiono i seguenti segni:
- spalle, scapole e fianchi a diverse altezze
- bacino sbilanciato
- anca sollevata
- inclinazione posturale da un lato
Facendo flettere in avanti il paziente, facendogli tenere le ginocchia dritte e chinando dapprima il capo e poi il tronco tenendo le braccia distese e mani unite, è anche possibile verificare la presenza delle curvature della colonna vertebrale.
La deviazione della colonna vertebrale nella scoliosi viene anche misurata con il cosiddetto angolo di Cobb. In pratica si tracciano due rette tangenti alla prima e all'ultima vertebra facenti parti del processo scoliotico; le rette perpendicolari a tali tangenti si intersecano con un angolo (angolo di Cobb) che rappresenta l'entità della curvatura.
La correzione della scoliosi.
- Le forme più lievi di scoliosi prevedono semplicemente un trattamento rieducativo sulla postura mediante delle procedure fisioterapiche; in questo senso è anche necessaria la partecipazione attiva del paziente che deve impegnarsi a non assumere posizioni scorrette durante l'arco della giornata. Successivamente si interviene con una serie di esercizi mirati a potenziare la muscolatura paravertebrale.
- Le forme più gravi richiedono invece l'utilizzo del busto in gesso o del corsetto, anche se sono decisamente scomodi per il paziente.
- La terapia chirurgica rappresenta l'ultima spiaggia per un soggetto gravemente affetto da scoliosi, con un angolo di curvatura del rachide di 45°-50°. Va eseguita il più tardi possibile e ad accrescimento ultimato, in quanto, mediante l'innesto di tessuto osseo autoplastico, si porta il soggetto in una condizione di artrodesi, ovvero della perdita di mobilità della zona trattata.
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