Morbillo: cos'è e come si manifesta

Il morbillo è una malattia infettiva e contagiosa che generalmente si risolve in poco tempo. E' causata da un virus ad RNA a singola elica appartenente alla famiglia Paramixoviridae, che comprende anche quello della parotite, il virus respiratorio sinciziale (che causa infezioni  respiratorie nelle vie basse nei lattanti), i virus parainfluenzali (che causano laringite difterica e croup) ed i metapneumovirus umani.

Esiste un solo sierotipo che infetta l'uomo e sono stati identificati due recettori della superficie cellulare: CD46, una proteina regolatrice che disattiva l'enzima C3 convertasi (sistema del complemento), e la SLAM (Signaling Lymphocytic Activation Molecule), una molecola di segnalazione coinvolta nell'attivazione delle cellule T, presenti rispettivamente su tutte le cellule nucleate e sulle cellule del sistema immunitario. I recettori legano in entrambi i casi le emoagglutinine virali.

Modalità di trasmissione e sintomi
Il virus del morbillo si trasmette mediante le goccioline di saliva, quindi per via inalatoria; inizialmente si moltiplica nelle cellule epiteliali delle vie respiratorie superiori, per poi propagarsi al tessuto linfoide, dove si replica nelle cellule mononucleate, tra cui linfociti T, macrofagi e cellule dendritiche. Lo step successivo è la sua diffusione per via ematica.
Nella maggior parte dei casi si sviluppa immunità cellulo-mediata T, che controlla l'infezione e protegge contro le reinfezioni.
Il periodo di incubazione dura 10-12 giorni, in cui possono comparire segni vaghi di malessere, inappetenza, cefalea e disturbi gastroenterici; la fase successiva segna l'inizio del periodo prodromico, dalla durata sommaria di 3 giorni. In questa fase il bambino presenta una caratteristica mucosite caratterizzata da congiuntivite (con fotofobia e lacrimazione intensa), raffreddore con starnuti e abbondante secrezione nasale, tosse secca abbaiante, malessere generale e febbre elevata. Due o tre giorni prima dell’esantema sono visibili le macchie di Köplik (segno patognomonico della malattia, vedi nella morfologia).
L'esantema interessa prima il viso, nelle regioni retroauricolare ed attaccatura dei capelli, e poi entro 2-3 giorni il resto del corpo, estendendosi alle braccia, al tronco e alle gambe con una progressione caratteristica a "nevicata" (dall'alto in basso).
Quando l'esantema arriva ad interessare il dorso del piede, quello precedentemente comparso sulla fronte e volto, inizia ad impallidire ed attenuarsi con la stessa sequenza della sua apparizione. L’esantema si attenua in 3-4 giorni lasciando il posto ad una desquamazione cutanea. Il decorso completo del morbillo si esaurisce normalmente in 8-10 giorni anche se la tosse può persistere più a lungo.

Complicazioni
Possibili complicazioni della malattia sono la laringotracheobronchite acuta, polmonite, croup, diarrea con enteropatia proteino-disperdente, cheratite con cicatrizzazione e cecità, encefalite ed eruzioni emorragiche (morbillo nero) in bambini malnutriti, con difficoltà di accesso all'assistenza sanitaria.
Il morbillo può causare immunodepressione, in parte determinata dall'interazione del virus con le SLAM espresse sulle cellule T o su quelle dendritiche.
Alcune complicanze tardive, che sono piuttosto rare ma non per questo trascurabili, sono la panencefalite subacuta sclerosante (PESS) e l'encefalite morbillosa da corpi inclusi (in soggetti immunodepressi). Si ritiene che la PESS sia provocata da una variante del virus del morbillo, anche se la patogenesi non è del tutto chiara.

Morfologia
L'eruzione cutanea del morbillo si presenta sottoforma di chiazze rosso scuro al volto, al tronco e - a livello prossimale - agli arti, ed è causata dalla vasodilatazione, dall'edema e da un infiltrato perivascolare di cellule mononucleate.
Le lesioni ulcerate nella mucosa del cavo orale in prossimità dell'apertura dei dotti di Stenone (conosciute come macchie di Köplik), sono caratterizzate da necrosi, essudato di neutrofili e neovascolarizzazione.
Negli organi linfoidi si ha una iperplasia follicolare, con centri germinativi e cellule giganti multinucleate, a distribuzione casuale, definite cellule di Warthin-Finkeldey, dotate di inclusioni eosinofile nucleari e citoplasmatiche. Queste cellule sono patognomoniche (cioè sono indice inequivocabile della malattia) e si trovano nei polmoni e nell'escreato.
Le forme lievi di polmonite morbillosa mostrano, a livello peribronchiale ed interstiziale, un infiltrato di mononucleati che si osserva anche in altre infezioni virali; nei casi gravi o trattati tardivamente, le superinfezioni batteriche possono determinare il decesso.

Terapia
Non ci sono farmaci specifici contro il morbillo. Gli antibiotici vengono utilizzati solo in caso di complicanze batteriche. L'utilizzo di paracetamolo è consigliato per attenuare la febbre, mentre agenti espettoranti possono essere utilizzati per liberare le vie respiratorie.


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