Malattia policistica renale autosomica dominante (dell'adulto) o rene policistico: caratteristiche

La malattia policistica renale autosomica dominante (dell'adulto) o rene policistico, conosciuta anche con l'acronimo ADPKD, è una malattia ereditaria determinata dalla presenza di cisti espansive all'interno di entrambi i reni, con conseguente distruzione del parenchima ed insufficienza renale. Rappresenta uno stato patologico abbastanza frequente, circa 1 nato vivo su 400-1000 ne soffre, rappresentando anche il 5% dei casi di insufficienza renale cronica che richiedono il trapianto o la dialisi.


La malattia è autosomica dominante, ad alta penetranza, ed è sempre bilaterale. Le cisti inizialmente coinvolgono solo alcune porzioni del nefrone, cosicchè la funzione renale è garantita fino ai 50 anni.

La malattia è causata da mutazioni in geni localizzati sul cromosoma 16p13.3 (PKD1) e 4q21 (PKD2), anche se non sono da escludere ulteriori mutazioni meno rappresentate. Le mutazioni del gene PKD1 rappresentano addirittura l'85% dei casi clinici, con una grave insufficienza renale terminale che porta il soggetto a morte intorno ai 53 anni di vita, mentre le mutazioni del gene PKD2 offrono un'aspettativa di vita attorno ai 69 anni. Sebbene la lesione principale sia associata ai reni, la malattia renale policistica dell'adulto è una malattia sistemica, in cui le cisti e altre anomalie si sviluppano anche in altri organi.

Genetica e patogenesi
  • Il gene PKD1 codifica per la policistina-1, proteina localizzata a livello delle cellule epiteliali dei tubuli, particolarmente nella regione distale del nefrone. Pare essere coinvolta nelle interazioni intercellulari e tra cellula e matrice extracellulare.
  • Il gene PKD2 codifica per la policistina-2, proteina localizzata in tutti i segmenti dei tubuli renali ed anche in tessuti extrarenali. E' stato dimostrato che questa proteina agisce da canale permeabile al calcio, e sulla base di ciò, che l'alterazione fondamentale nella malattia policistica renale dell'adulto sia la perdita della regolazione dei livelli di calcio intracellulare.


Quando si vuole considerare la patogenesi di questa malattia, bisogna tener conto dell'insieme dei processi che portano alla formazione delle cisti, della loro espansione progressiva e del danno renale. Le cisti sono frequentemente distaccate dai tubuli adiacenti e si rigonfiano a causa della secrezione attiva da parte delle cellule del rivestimento epiteliale. Inoltre, la matrice extracellulare prodotta dall'epitelio cistico è anormale. Tutto questo lascerebbe presupporre che le cisti si svilupperebbero a causa di un'anomalia della differenziazione cellulare, associata ad un'anomala spinta proliferativa e ad un incremento dell'apoptosi, della secrezione fluida transepiteliale e del rimodellamento della matrice extracellulare. 
E' stato osservato, tra l'altro, che il liquido secreto nella cisti contiene alcuni mediatori, secreti dalle cellule epiteliali, che esaltano la secrezione di liquidi inducendo la reazione infiammatoria. Tutte queste anomalie, nel loro complesso, contribuiscono ad un ulteriore accrescimento della cisti ed allo sviluppo della fibrosi interstiziale, caratteristiche della malattia policistica renale.

Morfologia
Da un punto di vista macroscopico, i reni appaiono ingranditi e possono raggiungere dimensioni enormi. La superficie esterna sembra essere costituita solo da una massa di cisti, fino a 3-4 cm di diametro, senza interposizione di parenchima. Man mano che le cisti si espandono possono comprimere i calici ed il bacinetto.

Aspetti clinici
Molti pazienti restano asintomatici fino a quando i sintomi ed i segni dell'insufficienza renale non annunciano la presenza della malattia renale sottostante. In altri, emorragie o la dilatazione delle cisti possono determinare dolore. L'eliminazione dei coaguli di sangue può determinare coliche renali. Occasionalmente la malattia ha un esordio insidioso con ematuria (presenza di sangue nelle urine), seguita da proteinuria, poliuria ed ipertensione.

I pazienti con malattia policistica renale tendono ad avere delle anomalie congenite extrarenali. Circa il 40% di essi è portatore di una o più cisti del fegato, solitamente asintomatiche. Le cisti si presentano di rado nella milza, nel pancreas e nei polmoni.
Aneurismi intracranici a bacca si verificano nel circolo di Willis, e sono complicati da emorragia subaracnoidea.
Il prolasso della valvola mitrale si verifica nel 20-25% dei pazienti.

La dialisi aumenta la prospettiva di vita. Circa il 40% dei pazienti adulti muore per cardiopatia ischemica o ipertensione, il 25% per processi infettivi ed il 15% per rottura improvvisa di un aneurisma sacciforme o emorragia intracerebrale post-ipertensiva.


Bibliografia: Le basi patologiche delle malattie, Robbins e Cotran

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