Singhiozzo: cos'è, cosa lo provoca e possibili rimedi

Il singhiozzo è un evento provocato dalla contrazione involontaria e ripetuta del diaframma, il muscolo posto al di sotto dei polmoni e che si contrae durante la fase di inspirazione, per essere poi rilasciato durante quella di espirazione.

Il meccanismo del singhiozzo viene provocato da un'alterazione del nervo frenico, deputato al controllo delle contrazioni del diaframma; se viene irritato in un punto qualsiasi della sua estensione, viene provocato il singhiozzo. Il tipico suono emesso durante il singhiozzo ("hic"), è dovuto alla chiusura brusca della glottide, la valvola che separa l'apparato respiratorio da quello digerente, successiva alla contrazione del diaframma. Il singhiozzo coinvolge anche i centri della respirazione e l'ipotalamo.

Quali sono gli eventi che scatenano il singhiozzo? Non c'è una risposta certa, tuttavia pare che alcune situazioni associate a cattive abitudini alimentari ed episodi di emotività possano essere dei fattori predisponenti, ma in tal caso è un meccanismo considerato normale e  che si risolve in pochi minuti ricorrendo alle tecniche seguenti:
  • inspirare profondamente e trattenere il fiato in apnea dai 10 ai 15 secondi, favorendo in tal modo il rilasciamento del diaframma;
  • ingerire rapidamente dell'acqua a piccoli sorsi;
  • provocare uno starnuto per far contrarre violentemente il diaframma;
  • ingerire un cucchiaino di aceto, che determina la contrazione dell'esofago;
  • ingerire un cucchiaino di zucchero;
  • ingerire succo di limone puro, che costringerebbe a trattenere il respiro per un po' a causa del sapore acidulo.

Il singhiozzo in determinati occasioni può essere persistente, arrivando a durare per alcune ore o giorni, dando piccole tregue al soggetto che ne è affetto; in tal caso può essere sintomo di problemi agli organi interni e/o disturbi all'apparato digerente, oppure di alterazioni dei centri nervosi che controllano il fenomeno del singhiozzo. In tal caso è buona norma recarsi al pronto soccorso e sottoporsi ad esami approfonditi quali radiografia del torace, ecografia, ECG e risonanza magnetica.

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