Ora legale ed ora solare: cosa vogliono significare?

Due volte l'anno è consuetudine di alcune nazioni modificare l'orario dei propri orologi al fine di regolarizzarlo con le convenzionali ora legale ed ora solare. Cosa rappresentano queste due tipologie di orari?

L'ora legale, che comporta lo spostamento in avanti e di un'ora dell'orario, è una convenzione che viene effettuata tra il periodo primaverile e quello autunnale, al fine di privilegiare il naturale aumento delle ore di luce solare fino al tardo pomeriggio. Dura più o meno sette mesi l'anno, entrando in vigore l'ultima domenica di marzo e terminando l'ultima domenica di ottobre (UE), giorno in cui si sposterà nuovamente l'orario indietro di un'ora, per ritornare all'ora solare. Quest'ultima invece rispetta la sincronizzazione dell'orario tra le nazioni facenti parte di un determinato fuso orario.

Perchè si effettua il passaggio dall'ora solare all'ora legale?
Come detto in precedenza, il fine ultimo è quello di favorire una più duratura illuminazione naturale fornita dal Sole durante l'arco della giornata, per cui l'obiettivo è quello di risparmiare quanta più energia elettrica possibile (accendendo per meno tempo le luci). 

L'idea del passaggio risale alla fine del 1700, ma la convenzione ha trovato maggior accoglimento nei primi anni del 1900, quando a seguito del primo dopoguerra, molti Paesi si ritrovarono in ristrettezze economiche. Il primo paese ad adottare la convenzione fu la Gran Bretagna, nel 1916.

Il passaggio di orario nei Paesi facenti parte dell'Unione Europea
Il passaggio dall'ora solare a quella legale, e viceversa, si effettua prendendo come standard di riferimento Berlino. Quando l'ultima domenica di marzo, scoccano le 2.00 del mattino, tutti gli altri Paesi dell'Unione Europea si adeguano. Il passaggio coincide alle 2.00 anche in Italia, mentre in altri stati la situazione varia, come accade per esempio in Grecia, dove il passaggio viene effettuato tra le 3.00 e le 4.00. Dal 1996 anche la Svizzera, nonostante non faccia parte dei Paesi dell'UE, lo effettua.
La scelta dell'orario è stata stipulata prendendo in considerazione il momento della giornata in cui gli spostamenti dei mezzi pubblici sono ridotti al minimo, riducendo i disallineamenti rispetto agli orari giornalieri programmati.

L'ora legale nel resto del mondo
Per i Paesi che non fanno parte dell'Unione Europea il discorso è diverso, in quanto ci sono delle convenzioni che dipendono da stato a stato. I Paesi equatoriali non effettuano il cambio, in quanto le ore di luce diurna durante tutto l'arco dell'anno subiscono solo leggere variazioni, non necessarie a giustificare il cambiamento di un'ora, mentre nell'emisfero australe, dove le stagioni sono invertite rispetto all'emisfero boreale (dove viviamo noi), è invertito anche il periodo del passaggio all'ora legale. In Australia, per esempio, inizia ad ottobre e termina a marzo, con alcuni stati che possono protrarlo fino all'inizio di aprile.

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