Tsunami e maremoti: cosa sono, quelli verificatisi in Italia ed i più famigerati

Tsunami o maremoto cambia poco se si considera l'effetto finale: la distruzione della terraferma! Ma per poter capire meglio quello che sta accadendo al nostro pianeta è bene fare delle precisazioni.

I terremoti sottomarini di elevata intensità possono essere così tanto devastanti da riuscire a spostare le grandi masse di acqua sovrastante, generando in tal modo delle onde che possono raggiungere diverse decine di metri in altezza. Queste onde viaggiano a velocità elevatissime verso la terraferma, inondando tutto il litorale e l'entroterra in un fenomeno che nel suo complesso prende il nome di maremoto. Il maremoto può generarsi tuttavia anche a seguito di eventi che nulla hanno a che vedere con i terremoti sottomarini.
Lo tsunami è il risultato di una serie di onde dall'impatto devastante che a sua volta è originato da terremoti sia della terraferma che sottomarini, oltre che da frane e attività vulcaniche, ma analizzando più nel dettaglio il termine di terremoto sottomarino, vien da sè capire che in realtà l'epicentro è comunque implicato con movimenti della zolla terrestre: che sia sommerso di acqua poco cambia. 
Lo Tsunami ha il massimo potere devastante in pieno oceano, dove le onde raggiungono anche la velocità di 500-1000 Km/h, per poi rallentare man mano che si avvicinano alla costa fino a 100 Km/h (fortunatamente per così dire). Il motivo di tale rallentamento è spiegabile con il fatto che la profondità del fondale marino va via via riducendosi in prossimità delle coste, ma dato che il volume di acqua spostato è sempre lo stesso, l'onda tende a divenire sempre più alta.


Che differenza c'è fra un'onda da maremoto/tsunami e le normali onde che vediamo quando c'è vento? Nel caso delle onde che si formano in presenza di forti venti, la quantità di acqua che viene spostata è solo quella superficiale, per cui per quanto violente possano essere, trasportano una massa d'acqua relativamente ridotta, che si frange successivamente sulla costa senza causare danni evidenti.

Lo Tsunami in Italia:
Le evidenze di tali eventi nel nostro paese sono diverse:
  • Il primo in assoluto si attesta attorno ad 8.000 anni fa; in quella circostanza, a causa della caduta in mare di 35 Km cubi di materiale staccatosi dall'Etna, si formò un'onda che investì la Sicilia, l'Italia meridionale, Albania, Grecia e Nord Africa.
  • Il 4 febbraio 1169 uno tsunami devastò Messina.
  • Nel 1627 si registrò uno tsunami sul Gargano, con il mare che si ritirò per poi sommergere Termoli e le zone del nord pugliese.
  • Nel 1693 un altro tsunami colpì nuovamente la Sicilia orientale con inondazioni a Catania, Augusta e Messina.
  • Nel 1793 uno tsunami colpì la Calabria sul fronte tirrenico, con onde di 9 metri che coprirono soprattutto Scilla.
  • Nel 1908 si è registrato il più violento tsunami ad aver colpito l'Italia, e precisamente lo Stretto di Messina, con onde di 13 metri che investirono Pellaro, Lazzaro, Gallico, Riposto, Briga e Paradiso.
  • Questi sono solo alcuni degli tsunami che si sono verificati in Italia; in realtà si tratta di decine nello scorso millennio.

Gli Tsunami tristemente famosi ai giorni nostri:
  • Il 26 dicembre 2004 un violentissimo tsunami ha colpito gran parte dell'Asia meridionale, ed ha provocato più di 200.000 morti; la potenza distruttiva del terremoto che causò tale tsunami è stata stimata attorno ai 52.000 megatoni; basti pensare che nel loro insieme le bombe atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki avevano una potenza di soli 0,0038 megatoni!
  • L'11 marzo 2011 lo tsunami ha colpito il Giappone, con un terremoto di 8,9 gradi della scala Richter a scatenare l'evento e onde alte fino a 10 metri a causare ciò che si attestano come migliaia morti ed un numero molto maggiore di sfollati.

Questo è il video che sta attestando quello che purtroppo si sta verificando nel nostro pianeta.

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