Epatite C: cenni di virologia, caratteristiche, trasmissione, sintomi e trattamento

L'epatite C è una malattia a carico del fegato, provocata dal virus HCV.  Fu individuata, in quanto tale, solo nel 1989 dato che prima era identificata come epatite non A non B. HCV è un hepacivirus appartenente alla famiglia delle Flaviviridae (assieme ad HGV).

Caratteristiche del virus
HCV è un virus ad RNA a singola elica, piccolo e capsulato, con un genoma che codifica per una singola proteina di 3010 amminoacidi. Questa proteina viene successivamente elaborata in proteine funzionali. La parte 5' terminale del genoma codifica per un core nucleocapsidico altamente conservato, seguita dalle proteine di envelope E1 ed E2. Verso la regione 3' sono codificate 6 proteine non strutturali meno conservate, tra cui NS5B che è una RNA polimerasi RNA-virale dipendente. A casua della scarsa fedeltà di trascrizione della RNA polimerasi di HCV, il virus è instabile, il che da luogo a differenti genotipi e sottotipi
La proteina E2 dell'envelope è il target di molti anticorpi anti-HCV, ma essendo anche la regione a più frequente variabilità genomica, i nuovi ceppi emergenti di virus possono sfuggire alla risposta anticorpale dell'ospite. Questo ha inoltre rallentato lo sviluppo di un vaccino anti-HCV.
Gli alti titoli di IgG anti-HCV che si riscontrano dopo un'infezione attiva non conferiscono un'immunità efficace.


Diagnosi sierologica
Il periodo di incubazione di HCV varia dalle 2 alle 26 settimane, e l'RNA è dosabile nel sangue per 1-3 settimane, in concomitanza con l'aumento delle transaminasi. Nei pazienti sintomatici con infezione acuta da HCV, anticorpi anti-HCV sono riscontrati solo nel 60% dei casi, mentre negli altri gli anticorpi anti-HCV compaiono dopo 3-6 settimane.
Nell'infezione cronica, l'RNA circolante persiste nella maggior parte dei pazienti, pertanto nei pazienti con sintomi di epatite cronica il dosaggio di RNA dell'HCV deve essere effettuato per valutare la moltiplicazione virale e confermare la diagnosi.


Modalità di trasmissione
Le principali vie di trasmissione sono le inoculazioni di sangue e le trasfusioni, che rappresentano la cosiddetta via parenterale. Da temere sono anche le trasmissioni mediante l'utilizzo promiscuo di rasoi, spazzolini ed altri oggetti di uso quotidiano che possono essere infettati e permettere l'ingresso del virus tramite le microlesioni di cute e mucose (via parenterale inapparente).
Il rischio di trasmissione sessuale c'è "solo" nel 15% dei casi, perchè bisogna che ci sia lo scambio di sangue durante i rapporti sessuali non protetti con persone infette; nè la saliva, nè lo sperma e nemmeno le secrezioni vaginali trasmettono il virus.
Il rischio di trasmissione perinatale è inferiore (6% delle madri infette) rispetto all'epatite B.


Sintomi
La fase acuta della malattia decorre generalmente in modo asintomatico, senza nemmeno la fase itterica, per cui la possibilità di cronicizzare è piuttosto elevata. In tal caso possono comparire astenia, malessere, inappetenza. Eventuali complicanze sono rappresentate dalla cirrosi epatica ed ancor più raramente dal carcinoma epatocellulare.
Un quadro clinico piuttosto caratteristico di infezione cronica da HCV è l'aumento episodico delle transaminasi, alternato a periodi in cui i livelli sono normali o quasi normali.


Terapia
La terapia d'elezione prevede la somministrazione congiunta di IFN-alfa peghilato con la ribavirina, in un trattamento che si protrae dalle 24 alle 48 settimane, ottenendo dei buoni risultati.
È importante smettere di bere alcolici; l'alcol favorisce la progressione in cirrosi dell'infezione e rende il trattamento con interferone molto meno efficace.


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